Lo scorso 28 gennaio, alla veneranda età di 89 anni, è tornato alla casa del Padre il nostro primo parroco, don Giuseppe Pappalardo. Egli, innamorato della nostra patrona Maria Regina Pacis, alla quale sempre volgeva lo sguardo e si affidava, ha servito la nostra comunità parrocchiale per ben 27 anni con tanta gioia e dedizione.
Don Giuseppe arrivò alla Regina Pacis nel 1965, quando venne chiamato ad avviare la nascente comunità parrocchiale e non trovò che un edificio in stato di abbandono: vetri rotti, roveti, non c’erano né acqua né luce, mancava tutto. Nonostante ciò, non esitò mai a dire SI!
Noi non sappiamo quanto siano stati gravosi per lui i diversi SI che ha dovuto dire nella sua vita, ma il nostro vescovo, Sua Eccellenza Mons. Antonino Raspanti, che ieri pomeriggio a Piedimonte ha celebrato le sue esequie, ci ha fatto notare come quello che sappiamo e che dall’esterno abbiamo potuto vedere è come don Giuseppe abbia «saputo quotidianamente seguire, ascoltare, cercare di mettere sempre in pratica quello che la Chiesa gli chiedeva, consapevole che questo era quello che Dio stesso chiedeva a lui».
Noi oggi, come comunità parrocchiale in cammino, dobbiamo particolarmente essere grati a don Giuseppe per il SI di quel lontano 1965. Come ha detto il nostro attuale parroco, padre Vittorio Sinopoli, che spesso in questi anni lo ha incontrato e ascoltato i suoi racconti, «se noi ora camminiamo in autostrada è perché prima di noi qualcuno ha camminato vaneddi vaneddi», dando vita alla nostra comunità parrocchiale con tanti sacrifici e il prezioso aiuto dei parrocchiani del tempo.
Don Giuseppe diceva sempre che la parrocchia Regina Pacis era rimasta nel suo cuore; egli certamente rimarrà nei cuori di quanti hanno avuto il piacere di conoscerlo e nella memoria di chi gode e godrà dei frutti del suo SI. «Sappiamo di avere in lui un fratello, un angelo, un altro amico che dall’altro lato ci guarda con tenerezza, col suo sorriso, con le sue espressioni talvolta esagerate, goffe, ma sempre piene di dolcezza e di simpatia nei confronti di tutti noi. A lui il nostro ricordo e la gratitudine perché egli ha saputo sempre dire di si.» Mons. Antonino Raspanti
Domenica 5 febbraio, alle ore 11:00, sarà celebrata in parrocchia una messa in suffragio di don Giuseppe Pappalardo.
Noi non sappiamo quanto siano stati gravosi per lui i diversi SI che ha dovuto dire nella sua vita, ma il nostro vescovo, Sua Eccellenza Mons. Antonino Raspanti, che ieri pomeriggio a Piedimonte ha celebrato le sue esequie, ci ha fatto notare come quello che sappiamo e che dall’esterno abbiamo potuto vedere è come don Giuseppe abbia «saputo quotidianamente seguire, ascoltare, cercare di mettere sempre in pratica quello che la Chiesa gli chiedeva, consapevole che questo era quello che Dio stesso chiedeva a lui».
Noi oggi, come comunità parrocchiale in cammino, dobbiamo particolarmente essere grati a don Giuseppe per il SI di quel lontano 1965. Come ha detto il nostro attuale parroco, padre Vittorio Sinopoli, che spesso in questi anni lo ha incontrato e ascoltato i suoi racconti, «se noi ora camminiamo in autostrada è perché prima di noi qualcuno ha camminato vaneddi vaneddi», dando vita alla nostra comunità parrocchiale con tanti sacrifici e il prezioso aiuto dei parrocchiani del tempo.
Don Giuseppe diceva sempre che la parrocchia Regina Pacis era rimasta nel suo cuore; egli certamente rimarrà nei cuori di quanti hanno avuto il piacere di conoscerlo e nella memoria di chi gode e godrà dei frutti del suo SI. «Sappiamo di avere in lui un fratello, un angelo, un altro amico che dall’altro lato ci guarda con tenerezza, col suo sorriso, con le sue espressioni talvolta esagerate, goffe, ma sempre piene di dolcezza e di simpatia nei confronti di tutti noi. A lui il nostro ricordo e la gratitudine perché egli ha saputo sempre dire di si.» Mons. Antonino Raspanti
Domenica 5 febbraio, alle ore 11:00, sarà celebrata in parrocchia una messa in suffragio di don Giuseppe Pappalardo.